17.11.11

Nuove leggi razziste contro i palestinesi

ITA-ENG

Lavori in corso al parlamento israeliano
More racist laws are on the way in Israel

Il parlamento israeliano, la Knesset, è pronto a inaugurare una sessione invernale ponendo sul tavolo una serie di leggi che per i palestinesi sono sinonimo di razzismo e, "in linea con la legislazione razzista applicata in Palestina sin dal 1948", hanno tutte l'obiettivo di mettere in discussione l'esistenza dei palestinesi sulla propria terra.
Come parte del processo di "ebraicizzazione", una di queste leggi chiede di invalidare l'arabo come lingua ufficiale dello Stato di Israele, mossa che marginalizzerà oltre 1/5 della popolazione di madre lingua araba. L'arabo infatti è stata lingua ufficiale della Palestina durante il Mandato britannico, prima della Nakba del 1948.
A disegnare la legge è stato l'ex capo dello Shin Bet (l'Intelligence interna). Avi Dichter, deputato del partito di Kadima, ha posto alla lingua araba la seguente condizione racchiusa in una legge nella cui introduzione si legge: "Israele è lo stato nazionale del popolo ebraico". Dichter l'ha pensata in collaborazione con l'Istituto Strategico per il Sionismo ed è sostenuta da 1/3 dei membri ebrei israeliani alla Knesset.
La legge di Dichter costringerà ogni cittadino a giurare lealtà a "Israele in qualità di Stato ebraico e democratico", e chiunque si rifiuterà di farlo, sarà "perseguibile per legge". Evidentemente, la sua visione di un sistema democratico in Israele è legata alla religione ebraica.
Il deputato Massoud Ghanayem ha accusato i principali partiti politici israeliani di "fare a gara per verificare chi è il più "nazionalista" e aggiudicarsi il vosto sionista.
Così, rivolgendosi ad Al-Jazeera, Ghanayem ha affermato: "Le scommesse che affronta Israele e il fallimento per la strada per la pace vanno ben oltre la legislazione di stampo razzista, soprattutto dal momento che i palestinesi (in Israele) sono esposti, per mezzo della loro lotta, al mito di un Israele democratico e al carattere ebraico dello stato".
Stando all'opinione di Ghanayem, "Israele e i suoi partiti politici adottano politiche della marginalizzazione dei palestinesi, restringendo l'obiettivo democratico per imporre ciò che chiamano 'le nuove regole del gioco' secondo le quali si suppone che i cittadini palestinesi in Israele debbano abbracciare il concetto di Sionismo e di cittadinanza ebraica".
"La legge di Dichter, - continua a spiegare Ghanyem - avrà anche un impatto sul sistema educativo. Mentre il ministero dell'Istruzione rivendica l'insegnamento del pluralismo e del rispetto altrui alle giovani generazioni, il messaggio del legislatore va in senso opposto".
Qualora venisse approvata la legge di Dichter, da essa verrano emanate una sere di "leggi razziste" tra le quali quella che metterà al bando la commemorazione della Nakba (la Catastrofe del 1948), inserendo forzatamente la versione della narrativa israeliana su quanto accadde realmente nel 1948.
Un'altra legge permette alle comunità ebraiche di esaminare, quindi di accogliere o respingere, coloro che intendano trasferirsi e vivere nelle stesse cittadine. Questa è una mossa per impedire ai palestinesi di trasferirsi, sebbene essi abbiano le radici storiche su questa terra.
In base ad un'altra legge, qualunque terra confiscata dallo Stato da oltre 25 anni non sarà restituita ai leggittimi e originari proprietari. Questo avrà senz'altro un impatto ancora maggiore sui palestinesi che tenteranno di ripristinare i propri diritti di proprietà e la propria presenza sulla loro terra.
Il deputato Jamal Zahalka ha accusato i politici israeliani e, ancora ad al-Jazeera, egli ha riferito che "queste leggi - proprio come quella proposta da Dichter - coincidono con dichiarazioni di guerra contro i civili palesitnesi e gettano benzina sul fuoco del razzismo israeliano".
Zahalka ha poi riconosciuto che "pur facendo ricorso a una diversa termimlogia a giustificazione dello stesso argomento, tutte le parti (in Israele) sono d'accordo su essenza e principi contenuti in queste leggi".
Un docente di lingua araba, dimessosi dalla propria carica, sostiene che le nuove leggi abbiano esattamente l'obiettivo di marginalizzare la lingua araba e coloro che la parlano.
Così, il prof. Ziad Shelyot ha osservato che "l'ultimo attacco alla lingua araba è parte di una strategia per privare i palestinesi in Israele della propria identità, eredità e, in sostanza, della cittadinanza".
Ancora il prof. Shelyot mette in guardia dagli effetti che questa legge avrà sulle nuove generazioni di palestinesi e di studenti. Se entrerà in vigore, allora l'insegamento dell'arabo sarà messo al bando in Israele.
"Questo creerà generazioni prive di qualunque identità individuale o nazionale, con un'identità della disfatta condannata a vivere in un conflitto interno come fosse una curiosa mescolanza di razze e culture che hanno perduto la propria unicità".

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Israel's Knesset (parliament) is set to discuss a number of bills in its winter session which Palestinians regard as racist, continuing a policy of "unprecedented racist legislation in 1948 Palestine" aimed at undermining the very existence of Palestinians in their own land.

As part of the "Judaisation" process, a proposed law calls for the end of Arabic as an official language of the state of Israel, a move which would marginalise ever further one-fifth of the population for whom Arabic is the mother-tongue. Indeed, Arabic was the official language of Palestine during the British Mandate period before the 1948 Nakba (Catastrophe). The former head of Israel's internal security agency, Shin Bet, has drafted the proposed law. Avi Dichter, MK for the Kadima Party, has included the language stipulation in a bill headed "Israel as the national state of the Jewish people" in collaboration with the Strategic Institute for Zionism, and supported by one-third of the Jewish members of the Knesset.

Dichter's law would force every citizen to pledge allegiance to "Israel as a Jewish and democratic state"; anyone refusing to do so would be "liable to punishment". His vision of the democratic system in Israel is linked to the Jewish religion.

Massoud Ghanayem MK accused the main Israeli political parties of vying with each other to see which one can be the most "nationalist" to capture the Zionist vote. Speaking to Aljazeera, Ghanayem said, "The challenges facing Israel and the failure of the road map for peace are behind this racist legislation, especially since the Palestinians [in Israel] have exposed, through their struggle, the myth of Israeli democracy and the Jewish character of the state."

According to Mr Ghanayem, Israel and its political parties have adopted policies for the marginalisation of the Palestinians, narrowing the scope of democracy to impose what he called "the new rules of the game" in which Israel's Arab citizens are supposed to embrace the concept of Zionism and Jewish citizenship. Dichter's law, Ghanyem explained, will also have an impact on the education system. "While the Education Ministry claims that it is teaching young people to respect pluralism, recognition and respect for others," he said, "the message from the legislators tells them the opposite."

If passed, Dichter's law would follow a series of "racist laws", including one which prohibits commemoration of the Nakba, pushing the Israeli narrative as the official version of what happened in 1948. Another law allows Jewish towns to vet those wishing to live there. This is to stop Palestinians from moving in, even if they have historical roots in the district. Any land which has been confiscated by the state for more than 25 years will not, according to yet another law deemed to be racist by the Palestinians, be returned to its original and lawful owners. This, of course, has a major impact on Palestinians trying to recover their family property and land.

Jamal Zahalka MK has accused Israeli politicians of inciting racism against the Palestinians in an effort to gain the trust of the wider public in Israel. He told Aljazeera that laws such as that proposed by Dichter are "like a declaration of war" on Palestinian civilians, "pouring oil on the fire of Israeli racism". Zahalka pointed out that the parties may use different terminology to justify their case, but the all agree on the basic essence and principles behind such laws.

A Professor of Arabic who resigned his post believes that the new laws are intended to marginalise Arabic language and its speakers. Professor Ziad Shelyot said that the latest attack on Arabic is part of a strategy to deprive Israeli-Palestinians of their identity, heritage and, ultimately, citizenship.
Prof. Shelyot warned of the effect that this law will have emerging Palestinian generations and students, pointing out that if it makes it onto the statute books it will lead to the teaching of Arabic to be banned in Israel. "This," he added, "will create a generation with no personal or national identity; one that is defeated and lives in internal conflict as a curious blend of races and cultures which have lost their uniqueness."
-Memo-Visualizza altro
di: Premio Pulitzer Per Vittorio Arrigoni..
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.Giorgio Papallo
Anche quest'anno ho fatto la mia donazione. Fatelo anche voi.