15.2.09

gli amici della palestina

Gaza. Berlusconi: "Tutti in vacanza in Palestina, la pace si fa così"Condividi
Oggi alle 9.47
25 Febbraio 2009 -- Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa successiva all'incontro con il premier inglese Gordon Brown ha presentato le sue "idee" per 'fare la pace' in Medio Oriente. Ecco cosa ha testualmente detto Berlusconi:
"Presenteremo ai palestinesi un piano che abbiamo voluto chiamare 'Piano Marshall per la Palestina'. Vogliamo favorire il progresso economico della Cisgiordania, con la costruzione di aeroporti, con l’installazione di strutture alberghiere, con contratti con le compagnie low cost affinché il grande numero di possibili turisti cattolici che da tempo aspettano di visitare i luoghi sacri e soprattutto Betlemme possano, una volta stabilizzata la situazione, una volta trovata la pace, possano portare il loro contributo ad una crescita del benessere della Palestina."

Sdegnata la reazione di Flavio Lotti, Cordinatore nazionale 'Tavola della pace':
“Ma di quali voli low cost per i turisti cattolici sta parlando Berlusconi? Ma di che sta parlando? Quale aeroporto, quali alberghi, quale piano Marshall? I territori palestinesi, Betlemme e Gerusalemme incluse, sono già pieni di alberghi che potrebbero ospitare migliaia di turisti e pellegrini ma che sono spesso chiusi a causa dell’occupazione militare, del muro e dei posti di blocco che strangolano l’economia palestinese. Persino gli aeroporti non mancano in Palestina. Quello di Gerusalemme è occupato dagli israeliani sin dal 1967. Quello di Gaza, costruito con i fondi dell’Unione Europea, è stato distrutto nel corso dell’ultimo attacco israeliano su Gaza. Cosa intende dire Berlusconi quando dice queste cose? Forse Berlusconi sta pensando di pagare con i nostri soldi i costi dell’occupazione israeliana? Altro che piano Marshall. I palestinesi non hanno bisogno di soldi ma di libertà e pace. Ben altre sono dunque le cose che deve fare l’Italia liberare gli israeliani e i palestinesi dalla morsa della guerra.

Ecco 10 azioni concrete in grado di cambiare realmente le cose.
1. Spiegare a Israele che è folle (e illegale) continuare a punire collettivamente un milione e mezzo di persone e che deve far entrare nella Striscia i beni necessari per dare a quella gente la possibilità di avere una vita dignitosa;
2. Portare soccorso alle famiglie di Gaza sopravvissute all’ultima battaglia (affermare, come fa il governo italiano, che si vuole soccorrere la popolazione di Gaza colpita dalla guerra e rifiutarsi di avere ogni relazione con Hamas vuol dire imbrogliare gli italiani);
3. Promuovere il raggiungimento di una vera tregua tra Israele e Hamas che includa controlli più efficaci contro il traffico di armi, la fine del lancio dei razzi palestinesi e l’apertura di tutti valichi della Striscia di Gaza;
4. Premere su Israele perché riduca immediatamente la pressione militare sui palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme est, fermi la costruzione di nuovi insediamenti e del muro sui Territori palestinesi occupati, rimuova i posti di blocco e riapra le strade che possano consentire la riunificazione della Cisgiordania oggi frammentata;
5. Sostenere tutte le organizzazioni della società civile e gli Enti locali che possono concorrere a costruire la pace dal basso con iniziative di dialogo, solidarietà e cooperazione;
6. Favorire in ogni modo la riconciliazione nazionale palestinese e non accentuarne le divisioni (affermare, come fa il governo italiano, che ci sono palestinesi buoni e palestinesi cattivi, che si vuole rafforzare i buoni e combattere i cattivi e che, allo stesso tempo, si vuole favorire il processo di riconciliazione nazionale tra i palestinesi è un obiettivo completamente irrealistico);
7. Riavviare il dialogo con tutti i paesi del mondo arabo per risolvere i diversi conflitti aperti e giungere ad un accordo di pace e di disarmo regionale;
8. Promuovere la firma di un accordo di pace tra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese da sottoporre successivamente a referendum ad entrambi i popoli (la giusta formula “Due Stati per due popoli” non basta più a descrivere la meta. L’obiettivo deve essere garantire ad entrambi i popoli la stessa dignità, gli stessi diritti, la stessa libertà e la stessa sicurezza.);
9. Promuovere un piano per affidare all’Onu, con il deciso sostegno dell’Unione Europea, la responsabilità di garantire contemporaneamente la sicurezza d’Israele e della Palestina;
10. promuovere il trasferimento della sede dell’Onu da New York a Gerusalemme e trasformare il cuore conteso del conflitto nella capitale della pace e della riconciliazione del mondo”.
Silvia Luzzi alle 10.39 del 25 febbraio
ma che malattia è questo tipo di cretinismo.....è un virus? un morbo ?una infezione? spero che non si attacchi per via aerea!!!!! ma non posso anche pensare , perchè sono in mala fede, che ci sia sempre qualcosa di più buio e pericoloso dietro!!!
Elena Renier alle 11.40 del 25 febbraio
Si dovrebbe anche parlare di fare pagare a Israele i danni di 50 anni ai palestinesi per il prossimo secolo (almeno), visto che i tedeschi sono sempre stati costretti per cinquant'anni a paghare dalle proprie tasse soldi a Israele per una guerra di pochi anni.
A Israele dovrebbero veniere confiscate le armi, e l'esercito dovrebbe essere negato. Anche la terra dovrebbe essere ridistribuita ai proprietari originali. Gli Israliani dovrebbero avere il diritto al rimpatrio in Russia e in Germania (a costo dei razzisti europei).
Sanzioni andrebbero anche agli americani per avere finanziato gli israeliani per 50 anni.
Quindi non ci potrà essere una vera giustizia. Berlusconi è un burattino di satana, fratello di Bush, non un patriota.
Faber Waber Viola alle 11.58 del 25 febbraio
a leggere certe cose mi cadono le cosiddette!!
Elena Renier alle 12.31 del 25 febbraio
Quello che da più fastidio è il commento che la riconciliazione tra Palestinesi sia un "obiettivo completamente irrealistico": questo dimostra la volontà di distruggere questo popolo. Quindi molto in mala fede, o meglio fede in Satana delle loggie massoniche della P2? Molto più probabile.

Faber Waber Viola alle 12.40 del 25 febbraio
io intendevo il tuo commento...era molto tempo che non leggevo un delirio simile.

Roberto Di Nunzio alle 12.47 del 25 febbraio
@Faber Waber Viola. Se davvero ti riferisci al commento di Elena, hai malamente sbagliato contenuto, stile e obiettivo. Condivido quello che ha scritto Elena e lo sottoscrivo. Ma il punto non è che ti critico per interposta persona (Elena si difende benissimo da sola...), ma perchè proprio non sono nè posso essere d'accordo - io - con te.
Oltretutto i commenti alle Note è meglio utilizzarli per commentare - appunto - le Note stesse piuttosto che usare sarcasmo o peggio ('delirio', tu scrivi...) contro altri che neppure conosci. Detto questo, detto tutto.

Roberto Di Nunzio alle 12.51 del 25 febbraio
@Elena, un consiglio amichevole. Lascia perdere e tira diritto, che la tua strada è anche la mia e quella di milioni di uomini e donne da ogni angolo del mondo.

Faber Waber Viola alle 13.18 del 25 febbraio
infatti volevo esimermi dal commento del commento ed invadere il tuo spazio, ma non ho resistito...d'accordo o non d'accordo era troppo grossa per lasciarla correre, chiunque lo pensi e chiunque lo scriva, dal mio punta di vista naturalmente.
Detto questo, ho trovato molto interessante quanto scritto sopra, soprattutto i 10 punti elencati, plausibili ed auspicabili.
Scusate l'intromissione.

Silvia Luzzi alle 13.42 del 25 febbraio
condivido !!!!

Ghirmawit Seyoum alle 15.18 del 25 febbraio

Anche se del 22 giugno 2005, penso sia sempre attuale (soprattutto dopo l’assolo drammatico del sig. Berlusconi), il seguente stralcio di articolo:

“……Secondo notizie di stampa l'Italcantieri di Paolo Berlusconi starebbe costruendo 5.000 villette nella zona di Massaua (Eritrea) per mettere in atto il progetto risulta siano state distrutte delle case, comprese testimonianze storiche ancora precedenti all'impero ottomano, e zone di parco; come risulta da un articolo pubblicato su "Il Manifesto" del 27 febbraio 2004, l'Italcantieri è già pronta con piani e progetti per costruire abitazioni civili e centri turistici che saranno finanziati nell'ambito degli accordi fra Unione europea e ACP.…….”
Per cui non mi meraviglierei più di tanto sul virus che ha colpito il sig. Berlusconi per quanto riguarda la Palestina….
penso sia una malattia ereditaria… manie di grandezze laddove abbisognano supporti completamente diversi…. a buon intenditore poche parole.


Laura Picchetti alle 15.08 del 25 febbraio
ripeto citando:

"Sdegnata la reazione di Flavio Lotti, Cordinatore nazionale 'Tavola della pace':
“Ma di quali voli low cost per i turisti cattolici sta parlando Berlusconi? Ma di che sta parlando? Quale aeroporto, quali alberghi, quale piano Marshall? I territori palestinesi, Betlemme e Gerusalemme incluse, sono già pieni di alberghi che potrebbero ospitare migliaia di turisti e pellegrini ma che sono spesso chiusi a causa dell’occupazione militare, del muro e dei posti di blocco che strangolano l’economia palestinese. Persino gli aeroporti non mancano in Palestina. Quello di Gerusalemme è occupato dagli israeliani sin dal 1967. Quello di Gaza, costruito con i fondi dell’Unione Europea, è stato distrutto nel corso dell’ultimo attacco israeliano su Gaza. Cosa intende dire Berlusconi quando dice queste cose? Forse Berlusconi sta pensando di pagare con i nostri soldi i costi dell’occupazione israeliana? Altro che piano Marshall.
I palestinesi non hanno bisogno di soldi ma di libertà e pace."


Laura Picchetti alle 15.11 del 25 febbraio

IO CI SONO STATA E C'ERA ANCHE UN BEL AEREOPORTO.

I LUOGHI CARI ALLE TRE RELIGIONI ERANO LIBERI

E FREQUENTABILI..DA TURISTI DI OGNI PAESE..

E GERUSALEMME NON ERA ANCORA LA CAPITALE

DI ISRAELE,MA GLI ISRAELIANI NON FACEVANO

MISTERO DI VOLERSENE APPROPRIARE.

DI QUALE ALBERGHI VA CIANCIANDO IL NOSTRO

CARISSIMO ? FORSE DOVRESTE METTERGLI

LA MUSERUOLA!!!
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Roberto Di Nunzio ha scritto alle ore 14.31
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